Gran Bretagna, rifugiati LGBTI+ da deportare in Ruanda, approvato il piano immigrazione

Il parlamento britannico intende attuare il "piano di gestione dell'immigrazione" mandando i rifugiati LGBTQIA+ nel paese africano.

ascolta:
0:00
-
0:00
gran-bretagna-ruanda-rifugiati-lgbtqia
3 min. di lettura

A settembre dello scorso anno, le esternazioni xenofobe della Ministra degli Interni britannica Suella Braverman erano state oggetto di una bufera di polemiche sul governo pupulista ed antimmigrazione di Rishi Sunak.

Nel parlare del piano per la gestione dell’immigrazione in Gran Bretagna, Braverman, che pur discendendo da una famiglia di migranti promuove la deportazione degli stessi fuori dal paese, aveva dichiarato come una buona parte dei rifugiati LGBTQIA+ si “fingessero omosessuali per ottenere asilo, e che le richieste avanzate da questi ultimi andassero valutate con attenzione per evitare che “se ne approfittassero”.

Le affermazioni della Ministra, all’epoca, provocarono indignazione sia all’interno sia all’esterno della comunità LGBTQIA+, portandole il soprannome di “Cruella Braverman” e ad accuse di insensibilità e di mancanza di comprensione delle gravi sfide che gli individui LGBTQ+ affrontano nei loro paesi d’origine, spesso segnati da persecuzioni, abusi e violenze. Anche la popstar Elton John intervenne pubblicamente sulla questione.

Tuttavia, il governo sembra oggi voler continuare sulla propria strada. Oltre due anni dopo la sua introduzione, il controverso piano del governo britannico di deportare i richiedenti asilo in Ruanda ha ricevuto l’approvazione del Parlamento martedì scorso. La Camera dei Lord, non eletta, ha facilitato la trasformazione del disegno di legge in legge, ritirando l’ultimo degli emendamenti proposti poco dopo la mezzanotte, secondo quanto riportato dall’Associated Press.

Nell’affrontare la questione dei migranti LGBTQIA+, considerati a rischio, il vice ministro degli interni Michael Tomlinson, ha definito il Ruanda un paese “molto progressista” e pronto ad “accogliere i migranti gay” deportati dalla Gran Bretagna.

Nonostante le ripetute critiche da parte delle organizzazioni per i diritti umani, che accusano il governo ruandese del presidente Paul Kagame di essere severamente intollerante al dissenso, Tomlinson ha lodato il paese dell’Africa orientale, affermando addirittura che sia “più sicuro della Gran Bretagna per coloro che si identificano come LGBTQIA+.

“Non è illegale essere gay in Ruanda e la discriminazione per qualsiasi motivo è illegale“, ha commentato Tomlinson, evidenziando poi che il paese ospita già più di 135.000 rifugiati e richiedenti asilo. Poi, commentando la discussione in parlamento, ha aggiunto: “Francamente, alcuni dei dibattiti che abbiamo ascoltato sono stati molto condiscendenti e quasi arroganti nel guardare il Ruanda dall’alto in basso”.

Ed effettivamente, stando ai report della Human Rights Watch, il Ruanda è uno dei pochi paesi dell’Africa orientale a non criminalizzare le relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso, e qui le politiche del governo sono viste generalmente come più progressiste rispetto ad altri paesi dell’Africa orientale. Questo non vuol dire però che le condizioni siano tanto ottimali da permettere ai rifugiati LGBTQIA+ di essere inviati in Ruanda in tutta sicurezza.

Nella pratica, si legge infatti nel report di HRW, le persone LGBTQIA+ non dispongono formalmente di tutele specifiche contro crimini d’odio e discriminazioni, non esiste una legge su unioni civili né tantomeno sul matrimonio egualitario, la transizione di genere è limitata e la popolazione – fortemente influenzata dall’integralismo religioso – si è più volte dichiarata intollerante verso le identità non conformi. Tanto che in molti hanno paura di fare coming out.

Il Ruanda ha peraltro anche già respinto diverse richieste di asilo da parte di individui perseguitati per il loro orientamento sessuale o identità di genere nel loro paese d’origine.

Nel complesso, il rapporto parla inoltre di arresti e processi sommari nei confronti di “oppositori reali e presunti del governo”, tra cui blogger e giornalisti, tra torture, abusi, violenze e persone “scomparse nel nulla”.

“Se si guardano le statistiche, Kigali [capitale del Ruanda] è probabilmente più sicura di Londra”, ha ribadito Mitchell, senza però condividere alcuna statistica pertinente a sostegno delle proprie affermazioni.

I dati delle Nazioni Unite presentano infatti un quadro diverso: il tasso di omicidi nel Paese è triplo rispetto a quello della Gran Bretagna. Inoltre, questa nazione africana figura in posizioni elevate nelle classifiche internazionali relative alla piccola criminalità organizzata, occupando alcuni dei peggiori primati.

La dinamica tra Gran Bretagna e Ruanda appare quindi sorprendentemente simile a quella osservata tra Italia e Albania. Nel novembre scorso, infatti, la premier italiana Giorgia Meloni ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Primo Ministro albanese Edi Rama, allo scopo di reindirizzare circa 3000 migranti al mese, intercettati dalle unità navali italiane, sulle coste albanesi.

Oltre a ricevere numerose critiche dall’UE, che ha etichettato l’accordo come non conforme al diritto internazionale comunitario, il dibattito si è esteso anche alle sorti dei rifugiati LGBTQIA+ in Italia. Questi ultimi trasferiti in una nazione intollerante, potrebbero infatti trovarsi di fronte a un’accoglienza meno che calorosa – simile a quella che verrebbe riservata ai profughi deportati in Ruanda dalla Gran Bretagna.

Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.

© Riproduzione riservata.

Partecipa alla
discussione

Per inviare un commento devi essere registrato.

Trending

Sergio Mattarella 17 maggio giornata internazionale contro omofobia transfobia bifobia

17 maggio, Mattarella contro l’omobitransfobia: “Non è possibile accettare di rassegnarsi alla brutalità”

News - Redazione 17.5.24
Sarah Toscano, Amici 23

Sarah Toscano vince Amici 23: è lei la popstar del futuro

Culture - Luca Diana 19.5.24
Rainbow Map 2024, l'Italia crolla al 36° posto su 49 Paesi per uguaglianza e tutela delle persone LGBT - rainbowmap - Gay.it

Rainbow Map 2024, l’Italia crolla al 36° posto su 49 Paesi per uguaglianza e tutela delle persone LGBT

News - Federico Boni 15.5.24
queer palm, festival di cannes, i vincitori

Festival di Cannes. Tutti i film vincitori della Queer Palm dal 2010 ad oggi

Cinema - Gio Arcuri 17.5.24
Il masturbatore nella versione standard LELO F1S V3

Recensione di LELO F1S™ V3: il masturbatore per persone pene-dotate che usa le onde sonore e l’intelligenza artificiale

Corpi - Gio Arcuri 10.4.24
Taiwan, la drag queen Nymphia Wind si esibisce per la presidente uscente Tsai Ing-wen (VIDEO) - Nymphia Wind - Gay.it

Taiwan, la drag queen Nymphia Wind si esibisce per la presidente uscente Tsai Ing-wen (VIDEO)

News - Redazione 17.5.24

I nostri contenuti
sono diversi

roccella-teoria-del-gender

Il Consiglio d’Europa all’Italia: “Gli attacchi alla comunità LGBTQIA+ sono violazioni dei diritti umani”

News - Federico Boni 19.12.23
Ghana LGBTQ+

Ghana, a rischio 4 miliardi a causa della legge anti-LGBT. E il presidente non l’ha ancora firmata

News - Redazione 6.3.24
gran-bretagna-giovani-trans

Scozia, 1 giovane trans su 3 non si sente al sicuro negli spazi pubblici

News - Francesca Di Feo 12.4.24
kenya-divieto-incitamento-violenza-lgbt

Kenya, la Corte Suprema vieta l’incitamento alla violenza contro la comunità LGBTQIA+. Ma è solo una misura temporanea

News - Francesca Di Feo 3.5.24
"L’imperatore romano Eliogabalo era una donna": affermazione e transizione di genere al museo - Le rose di Eliogabalo - Gay.it

“L’imperatore romano Eliogabalo era una donna”: affermazione e transizione di genere al museo

Culture - Redazione 23.11.23
Mahmood Tuta Gold Remake Video Still I Rise Nairobi

Mahmood, per ‘Tuta Gold’ ecco il remake video dei bambini di Nairobi

Musica - Mandalina Di Biase 28.3.24
Ghana legge anti LGBTI approvata dal parlamento

Ghana, il parlamento approva la legge anti-LGBTI, il Presidente Akufo-Addo firmerà?

News - Giuliano Federico 28.2.24
uganda-aggressione-attivista

Uganda, attivista per i diritti LGBTQIA+ accoltellato in pieno giorno nei pressi della sua abitazione

News - Francesca Di Feo 4.1.24