48 ore di pura omofobia calcistica.
Dal ritiro della nazionale brasiliana Vinicius, stella del Real Madrid che in Liga viene continuamente bersagliato dagli insulti razzisti, è scoppiato a piangere in conferenza stampa dopo una domanda inerente al razzismo.
“Ho sempre meno voglia di giocare, mi dispiace. La Spagna non è razzista, ma ci sono molti razzisti in giro per gli stadi e il problema è che il razzismo non è un crimine. La mancanza di punizione è la cosa che mi frustra di più, vedere quella gente che se ne vada senza che gli succeda nulla… Non ho però mai pensato di lasciare la Liga, altrimenti la darei vinta alla loro stupidità. Continuerò a giocare nel miglior club del mondo e a segnare tanti gol in modo che continuino a guardarmi. Io voglio solo giocare a calcio, voglio fare tutto per il mio club e per la mia famiglia e non vedere mai più i neri soffrire”.
Dichiarazioni che hanno commosso molti dei giornalisti presenti, diventando virali sui social.
Ma c’è anche chi ha incredibilmente criticato il giovanissimo Vinicius. José Luis Chilavert, oggi 58enne ma storico ex portiere paraguaiano, ha così replicato alle immagini del brasiliano in lacrime. “Il primo a insultare e attaccare i rivali è lui. Non faccia il froc*o, il calcio è da uomini”. Parole indecenti che hanno visto razzismo e omofobia andare di pari passo, in un mondo, quello del pallone, che da anni prova ad estirpare tanto insensato odio dagli spalti e dai propri campi da gioco.
Ma non è finita qui.
Domenica 24 marzo l’arbitro Drew Fischer è stato costretto ad interrompere per ben due volte la partita di Nations League tra Stati Uniti e Messico, a seguito di indecenti cori omofobi rivolti a Matt Turner, portiere statunitense. Turner, sposato con l’ex cheerleader dei New England Patriots Ashley Herron, gioca in Premier League per il Nottingham Forest. Con gli Stati Uniti in vantaggio per 2-0, i tifosi messicani presenti alla partita in Texas gli hanno urlato contro “p*to”, insistentemente.
Dopo i ripetuti e infrettuosi appelli che hanno attraversato lo stadio grazie agli autoparlanti, l’arbitro Fischer è stato costretto a fermare il gioco per quasi cinque minuti. Poco dopo, prima della fine del tempo, il direttore di gara ha dovuto interrompere per la seconda volta il match, sempre a causa dei cori omofobi rivolti al portiere a stelle e strisce. La nazionale messicana rischia ora una pesante multa da parte della FIFA per il comportamento dei propri tifosi.
Pan y Circo,el primero que insulta y ataca a los rivales es el.Que No sea maricon,el fútbol es para hombres.
— José Luis FelixChilavert Gonzalez (@JoseLChilavert_) March 26, 2024
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