Ferro e Maionchi, vi racconto di quando mi vidi obbligato a censurare il coming out di Tiziano

Chi scrive può riportare un episodio che aggiunge e per certi versi conferma il clima di ostilità al coming out di Tiziano Ferro a inizio carriera.

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Tiziano Ferro nel 2001
Tiziano Ferro nel 2001
4 min. di lettura

Desta scalpore in queste ore la velata accusa trapelata sui media che vedrebbe Mara Maionchi nella scomoda posizione di aver obbligato in passato Tiziano Ferro a nascondere la propria omosessualità, al fine di non mettere in pericolo la propria carriera.

Personalmente posso confermare per via diretta che all’inizio della sua carriera (dal 2001 in poi) Ferro aveva intenzione di fare coming out, ma il suo management e il suo ufficio stampa dell’epoca lo ostacolarono. Altri tempi. Ma andiamo con ordine.

In questi giorni tutto è iniziato proprio da Maionchi che, durante un’intervista condotta da Francesca Fagnani nel programma tv Rai “Belve” aveva accusato Tiziano Ferro di essere irriconoscente. La discografica italiana, una delle più influenti nella storia della nostra musica leggera, aveva così risposto alla domanda di Fagnani su chi fosse stato irriconoscente nei suoi confronti:

“Tiziano Ferro, perché non ha pensato che sia io che mio marito l’abbiamo aiutato ad essere quello che alla fine, in parte, è. Ma questo non è importante, non è mica d’obbligo avere della riconoscenza”

Proprio durante la messa in onda del programma “Belve”,  Ferro via social si è mostrato risentito per essere stato tirato in ballo come irriconoscente figliol prodigo, proprio dalla potente donna che aveva discograficamente scommesso su di lui ai tempi di “Xdono”. Ferro ha così risposto a Maionchi:

“Ti sono sempre stato grato, te l’ho dimostrato un milione di volte durante un milione di occasioni quindi mi chiedo: perché questo? Perché adesso?” (…) “Ci siamo incontrati tantissime volte: studi televisivi, concerti, camerini e ogni volta ci siamo abbracciati e abbiamo riso dei bei tempi andati. Se davvero era questo ciò che pensavi, perché non me l’hai mai detto durante una di queste occasioni? Ti avrei tranquillizzata, mi sarei scusato e ti avrei ringraziata ancora, come sempre e senza problema.”

Aggiornamento: Maionchi ha così risposto ulteriormente a Tiziano Ferro:

“Qualcuno ha odiosamente avanzato l’ipotesi che ti abbia impedito di essere te stesso: sorrido perché la mia storia di vicinanza a questo argomento parla per me che fra l’altro, reputo che la libertà e l’auto-determinazione siano sacre”

Ferro e Maionchi, vi racconto di quando mi vidi obbligato a censurare il coming out di Tiziano - Mara Maionchi vs Tiziano Ferro - Gay.it

La carriera di Tiziano Ferro nasce con Mara Maionchi. Agli esordi, Maionchi è stata una delle prime sostenitrici del talento di Ferro, fin dal 2001, quando Tiziano pubblicò “Xdono. Maionchi ebbe il ruolo nevralgico di produttrice artistica di un brano che ebbe un successo clamoroso in tutta Europa, e che fu rilasciato anche nelle versioni francese e spagnola. Fu il secondo disco più venduto in Europa nel 2002.

In quegli anni Tiziano Ferro non aveva ancora fatto il suo coming out come persona omosessuale, avvenuto nel 2010 in una storica intervista a Vanity Fair. Secondo quanto fatto trapelare da alcuni media, e in qualche modo confermato da Tiziano che ha rilanciato sui propri canali social un controverso articolo del magazine MoW a firma Grazia Sambruna, Mara Maionchi ostacolò il coming out di Ferro a inizio carriera. Scrive Sambruna che quando Tiziano Ferro aveva rivelato di essere gay nel 2010, si era prodigato a precisare che la sua sessualità non era di certo cambiata con l’età. Tiziano è sempre stato gay. E, secondo MoW, aveva taciuto per anni la propria omosessualità per timore di danneggiare la propria immagine di idolo giovanile desiderabile dalle teenager (femmine ed eterosessuali, erano appunto altri tempi). Una decisione imposta dalla sua casa discografica e dal clima in cui iniziò quella carriera destinata ad essere straordinaria. Durante questo periodo, Tiziano si era più volte trovato nella condizione di sostenere una narrazione autobiografica da persona eterosessuale.

MowMag racconta che Ferro abbia cercato di fare coming out attraverso un’intervista televisiva, ma che questa sia stata impedita proprio da Mara Maionchi, per proteggere gli interessi commerciali dell’artista. Maionchi avrebbe anche raccomandato al giovane Tiziano di perdere peso (Ferro pesava 111 chili, da quel trauma nacque il titolo del secondo album di Tiziano dal titolo proprio di “111“).

La censura al coming out di Tiziano Ferro

Chi scrive può riportare un episodio che aggiunge e per certi versi conferma il clima di ostilità al coming out di Tiziano Ferro a inizio carriera. È necessario sottolineare che erano altri tempi e, dai media LGBTIQ+ dell’epoca, noi giornalisti ci scontravamo spesso con le resistenze un po’ codarde dell’industria dell’intrattenimento italiana. Ferro era, all’epoca, una star di magnifica grandezza e carica innovativa. Grazie all’impatto della sua poetica musicale che addolciva gli spigoli del rap, facendoli confluire in un’estetica sonora di pop seducente, Tiziano si delineava come artista capace di veicolare messaggi di straordinaria rottura e contaminazione, anche dal punto di vista del messaggio squisitamente politico. Questo è, almeno, il ricordo che avevo io di quel giovane artista.  Sul magazine online Gay.tv – legato all’omonimo canale tv satellitare e del quale curavo personalmente l’attualità – pubblicammo nel 2004-5 (ammetto di non ricordare con certezza l’anno) la notizia che Tiziano Ferro aveva parlato della propria omosessualità durante un’intervista al magazine Cosmopolitan, che presto avrebbe pubblicato su carta quel coming out. La soffiata era pubblicabile perché da fonte certa. La notizia restò pubblicata su Gay.tv per poche decine di minuti. L’ufficio stampa di Ferro fece pressioni sull’editore di Gay.tv per eliminare l’articolo. Dovetti “obbedire” all’editore e lo feci con amarezza, ma anche con la comprensione che a quei tempi dovevamo avere per sopravvivere e non attirare antipatie verso il media, ostracizzato dal mercato pubblicitario italiano. E anche la collega di Cosmopolitan dovette rivedere il suo articolo che fu poi stampato su carta con l’omissis di quel coming out. Che in seguito sarebbe arrivato nel 2010 su Vanity Fair.

Negli ultimi mesi Tiziano Ferro ha affrontato la propria crisi coniugale con suo marito Victor Allen, sposato nel 2019, dal quale si è ufficialmente separato. Tiziano e Victor sono padri di Margherita e Andres nati a inizio 2022.

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minpg 5.5.24 - 13:56

Quindi la Maionchi è bugiarda (o non aveva voce in capitolo nelle decisioni dell'ufficio stampa di Ferro?). Ha anche le idee confuse visto che per giustificare la sua accusa di irriconoscenza se la prende con qualcuno che l'ha accusata di aver impedito a Tiziano Ferro di essere se stesso. Ma l'accusa non è rivolta a lui. Dovrebbe essere lei riconoscente perchè lui non ha mai parlato pubblicamente della censura subita.

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